Compost signi kirstyhall CC BY 2.0.
Fare il Compost – Regole e Ricette
di Ilaria Bagnulo
Introduzione
Dedicare un piccolo angolo del proprio giardino o terrazzo per fare il compost domestico offre la possibilità di ottenere una risorsa naturale e ricca di nutrienti essenziali con cui fertilizzare le piante in modo biologico e gratuito.
I benefici del compost sono molteplici: oltre ad essere il più completo concime naturale, il compost migliora la struttura e la permeabiltà del terreno, trattiene l’umidità e contribuisce ad alimentare l’attività biologica del suolo.
Fare il compost è anche un’ottima soluzione per recuperare e riciclare il materiale di scarto di potature, sfalci dell’erba e gli avanzi organici della cucina, trasformandoli in prezioso concime e ammendante.
Gli scarti della cucina costituiscono circa il 30% dei rifiuti urbani, mentre smaltire grandi quantità di scarti di potature e sfalci del verde privato ha un notevole costo di tempo, trasporto e di smaltimento presso discariche comunali o enti privati che recuperano il sottoprodotto.
Indice dei contenuti
Cos’è il compost
Il compost è il risultato della decomposizione di materiale organico attraverso l’attività biologica di microrganismi che si trovano al suo interno. Milioni di batteri, funghi e altri organsimi, ma anche animali, come vermi e formiche, completano il loro ciclo di vita nutrendosi di molecole composte minerali e altre sostanze nutritive, trasformandole gradualmente in prezioso concime.
Etimologia del nome
L’etimologia del termine proviene dal latino compositus, in questo caso con il significato di ‘composto’.
La definizione di compost è di “miscela, simile a un terriccio bruno, soffice, ottenuta mediante triturazione e fermentazione dei rifiuti biologici di origine animale e vegetale, e usata come fertilizzante”.
Per fare il compost
Ingredienti e materiali
Il carbonio (C) e l’azoto (N), sono tra i principali elementi nutritivi delle piante e dei microrganismi del suolo, e sono anche i due ingredienti per ottenere il compost.
I materiali che contegono grandi quantità di carbonio hanno quasi sempre una consistenza densa e secca e derivano dalla cellulosa delle piante, come rami, foglie secche, paglia ma anche da prodotti di trasformazione come il cartone o la segatura. Per facilitarne la memorizzazione si possono associare al colore marrone o giallo.
Quelli ricchi di azoto sono invece derivati da parti fresche e umide come foglie, sfalci dell’erba e scarti di verdure e frutta. Si possono associare al colore verde, anche se in questa categoria possono rientrare i fondi di caffè, bustine di tè, letame e farina di sangue animale.
Materiali che contengono carbonio (C)
- rami e legnetti (in pezzetti di 3-4 cm)
- foglie secche
- aghi di pino
- tovaglioli usati di carta bianca
- cartone (non trattato e sminuzzato)
- trucioli di legno e segatura (non trattati chimicamente)
- gusci di frutta secca (lunga decomposizione)
- gusci di uova
- pane secco, pasta e riso (piccole quantità da inserire in profondità nel centro del cumulo)
- cenere di legna (in piccole quantità per non alterare il ph)
- vecchia terra di piante in vaso
Materiali che contengono azoto (N)
- scarti di verdura e frutta (crudi, cotti, scolati)
- bucce di agrumi, melone e cocomero (in piccole quantità)
- scarti dell’orto
- fiori recisi e piante appassite
- sfalci d’erba (farla seccare per una settimana, evitare grandi quantità)
- foglie fresche
- erbe spontanee
- fondi di caffè
- bustine del tè
Materiali ad alto contenuto di azoto
- piante leguminose, erba medica, trifoglio
- pollina e letame (in quantità e origine controllate)
Da evitare
- prodotti caseari
- carne, ossa e scarti grassi
- feci di cane, gatto o umane
- piante infestanti con seme o rizomi striscianti
- parti di piante infette
- materiali trattati chimicamente
- cenere di carbone o carbonella
Il cumulo
Fare un cumulo è il metodo più semplice e tradizionale per ammucchiare i materiali di volta in volta ed accedervi facilmente. Tuttavia, in ambiente urbano, molte persone prefersicono utilizzare dei contenitori per tenerlo riparato, specie se si aggiugono materiali organici che potrebbero attirare animali non desiderati.
Tipi di compostiere
Le compostiere possono essere costruite artigianalmente senza spendere tanto, utilizzando anche materiali di recupero come vecchi bancali, pallet e staccionate.
Possono essere mobili, fatte in legno e reti di metallo, o fisse, in mattoni o cemento. In alternativa si possono acquistare compostiere in plastica resistente agli agenti atmosferici e agli animali scavatori. Le compostiere rotanti, invece, sono comode sopratutto per chi ha poco spazio o vuole fare il compost sul proprio terrazzo.
Le compostiere modulari possono essere regolate in altezza, facilitando le manovre per girare e mescolare i materiali e areare le zone più in basso, dove c’è meno ossigeno, elemento fondamentale per molti microrganismi aerobici.
Un’idea alternativa, e a basso costo, è quella di utilizzare vecchi pneumatici di automobili o camion, ottenendo in pochi passaggi una compostiera modulare e mobile che contribuisce anche al reciclaggio e riutilizzo di rifiuti speciali.
Qui il link con le istruzioni su come costruire diversi modelli di compostiere. Il manuale è in inglese e utilizza misure in pollici ma con un po’ di pazienza si possono convertire in misure decimali.
Compostiera fissa a tre segmenti
Compostiera modulare
Regole da seguire
Le proporzioni
Una volta che si sono accumulati i materiali bisogna impilarli seguendo le giuste proporzioni di secco (C) e umido o verde (N) per avviare l’attività di decomposizione dei microrganismi e ottenere un buon prodotto finale.
Le parti di carbonio devono essere in un rapporto tra l’80% e il 90% maggiore rispetto a quelle di azoto.
Proporzioni C:N e disponibilità di N
- C:N 10:1 (alta disponibilità di N)
- C:N da 10:1 a 20:1 (medio-bassa)
- C:N – da 20:1 a 30:1 (molto bassa)
Per semplificare con un esempio immaginiamo che per 10 gr di carbonio si aggiunge 1 gr di azoto.
L’umidità e la tempertura sono i due principali fattori da tenere sotto controllo insieme all’areazione del cumulo.
L’umidità
Alla base del cumulo è bene fare un primo strato di 10-15 cm di materiale più grossolano (ramaglie e paglia) per consentire il drenaggio dell’acqua in eccesso ed evitare ristagni. L’umidità è fondamentale per avviare la decomposizione e il cumulo deve essere bagnato ma non eccessivamente.
Se il cumulo viene lasciato scoperto dovrà essere riparato con dei teli impermeabili durante l’inverno e il periodo delle piogge. Viceversa in estate bisognerà assicurarsi che non secchi, tenendolo umido con delle annaffiature.
Un semplice test per capire se il materiale è sufficientemente bagnato è quello di prendere una manciata di materiale già compostato e strizzarlo fra le mani. Se il compost si compatta facilmente in una palla, e non scola acqua mentre lo strizziamo, abbiamo una buona percentuale di umidità.
La temperatura
Durante il processo di compostaggio il cumulo deve avere una temperatura tra i 60° C e i 70° C. La maggior parte dei patogeni pericolosi vengono distrutti al di sopra dei 60° C stabili per oltre 72 ore mentre superati i 70° C, molti microrganismi cessano la loro attività interrompendo la decomposizione. E’ dunque importante monitorare la temperatura che può essere misurata inserendo il termometro lateralmente al centro del cumulo, la zona più calda.
L’ossigeno
L’ossigeno è un altro ingrediente fondamentale per il processo di decomposizione e per i microrganismi aerobici. Il cumulo non deve essere pressato e i materiali vanno rivoltati e mescolati per lasciare entrare ossigeno. E’ consigliato girarli una volta ogni due settimane per il primo mese e poi una volta ogni 2-4 mesi.
Per areare i cumuli si possono usare pale e forconi ma esistono anche degli appositi aeratori per compost.
Alcune ricette
Ricetta generica
Ingredienti – proporzioni di C:N
– scarti del verde 20:1
– scarti di potature 50:1
– foglie 40-80:1
– trucioli 500-1000:1
– letame di galline 18:1
– fondi di caffè 20:1
– scarti vegetali 12:1
– scarti di frutta 30:1
– paglia 100:1
Compostaggio passivo
– Si basa sulla stratificazione dei materiali senza tenere conto della temperatura
– Utilizzato per ridurre gli scarti del verde e della cucina
– Richiede poco impegno
– Tempi più lunghi di decomposizione (un anno o più)
– Possibilità di sviluppare patogeni e tossine
Compostaggio attivo – livello intermedio
– Si parte con un primo cumulo al quale si continuano ad aggiungere materiali a basso contenuto di N
– Monitorare regolarmente temperatura e umidità
– Pronto in 3-4 mesi
Ricette per il compostaggio termico
Ad attacco micotico
Proporzioni 6:3:1
6 parti C
3 parti N
1 parte alta quantità N
Ad attacco batterico
Proporzioni 5:3:2
5 parti C
3 parti N
2 parti alta quantità N
Il compost è servito
Il compost sarà pronto quando avrà un aspetto scuro e granuloso e a questo punto potrà essere sparso intorno alle piante, in prossimità della zona radicale. Si può lasciare sulla superficie del terreno del giardino, e anche delle piante in vaso, o lavorarlo con un piccolo rastrello per integrarlo con la terra.
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