Meno Prati, meno Acqua, più Biodiversità
di Ilaria Bagnulo
Introduzione
Il cambiamento climatico a cui stiamo assistendo ormai da diversi anni ci mette di fronte a due grandi problematiche, l’innalzamento delle temperature e la siccità. La carenza di acqua, dovuta allo scioglimento dei ghiacciai, alla diminuzione delle piogge, meno frequenti e più concentrate e violente, insieme alle prolungate ondate di calore estive e ad un’attività agricola intensiva, si prospettano come le prossime grandi sfide con cui confrontarsi, rendendoci sempre più responsabili di azioni conservative e lungimiranti sull’utilizzo dell’acqua.
I prati classici tradizionali e decorativi, anche detti “all’inglese”, all’interno di abitazioni residenziali, ville e parchi, utilizzati come copertura o piano calpestabile naturale, area relax e gioco, ad oggi sono considerati un elemento del verde su cui bisogna fare importanti riflessioni in merito alla sua sostenibilità ambientale.
Indice dei contenuti
- Nuove esigenze ambientali
- Gli svantaggi dei prati tradizionali e soluzioni alternative
Nuove esigenze ambientali
I tappeti erbosi presentano una serie di caratteristiche fisiche e biologiche che non rispecchiano affatto i principi di sostenibilità e funzionalità ecologica degli spazi verdi. Richiedono infatti l’uso di grandi quantità di acqua e di una serie di cure che hanno un impatto negativo sull’ambiente e che devono essere riconsiderate e adattate alle nuove esigenze climatiche e ambientali.
A questo proposito propongo una breve analisi di quali siano i fattori negativi da considerare nei prati tradizionali e dei tappeti erbosi, suggerendo alcune soluzioni alternative da mettere in atto per contribuire positivamente al nostro impatto ambientale e tutelare risorse preziose come l’acqua e gli ecosistemi.
Gli svantaggi dei prati tradizionali e le soluzioni alternative
I prati sono monoculture
Prati tradizionali e tappeti erbosi sono stati frequentemente seminati e coltivati con singole specie di graminacee, rappresentando una vera e propria monocoltura alla quale sono collegati ecosistemi semplici che non supportano la biodiversità.
Le monocolture sono una delle cause principali per lo sviluppo di malattie delle piante ed di una più alta suscettibilità ad attacchi micotici e parassitari che richiedono il conseguente utilizzo di sostanze chimiche fitosanitarie spesso tossiche e nocive per l’ambiente e la salute dell’uomo.
Soluzioni:
Sostituire o ridurre l’area dei tappeti erbosi in favore di prati alternativi o rustici, arricchiti di fiori selvatici e di campo e piante a basso consumo idrico, migliora le condizioni ambientali e di salute delle piante offrendo biodiversità, il supporto di ecosistemi per il naturale contrasto di malattie e parassiti e habitat per gli impollinatori e la fauna locale.
Inoltre aumenta anche il beneficio che le piante possono offrire per la salute psico-fisica dell’uomo.
Compattazione del terreno
I prati compattano il terreno
La creazione dei prati tradizionali, sia se seminati sia applicando rotoli già pronti, prevedono una serie di lavorazioni del terreno che lo rendono estremamente compatto, ostacolando l’infiltrazione delle acque piovane e di irrigazione.
La compattazione del terreno è succesivamente provocata dal calpestio del prato, passaggio di tagliaerba e dal vario utilizzo dell’area.
Inoltre le graminacee più utilizzate presentano un apparato radicale molto superficiale e di tipo rizomatoso che non migliora la struttura del terreno e l’infiltrazione dell’acqua. Di conseguenza l’acqua piovana o di irrigazione, non riuscendo a penetrare il terreno, scorre in superficie con un’azione erosiva che rimuove il substrato e i nutrienti essenziali, trascinando con se la terra.
Questo comporta inoltre il potenziale rischio di otturazioni di tombini e canali di scolo, fino anche a creare sedimenti in sorgenti d’acqua che potrebbero causare allagamenti di diversa natura e gravità.
Soluzioni:
Piantando prati alternativi a basso consumo idrico, tolleranti la siccità e con apparati radicali profondi si contribuisce a prevenire il ruscellamento dell’acqua, ridurre l’erosione del suolo e migliorare la struttura del terreno, la sua permeabilità e ritenzione idrica, con il conseguente risparmio dell’acqua.
Piante alternative ai prati classici, come Verbena ibrida o Festuca arundinacea, richiedono inoltre meno manutenzione e cura, svolgendo la stessa funzione del prato tradizionale.
Consumo idrico
I prati hanno bisogno di tanta acqua
Ampi prati e tappeti erbosi richiedono una grande quantità di acqua per essere irrigati e mantenere un aspetto curato e verdeggiante. Soprattutto con l’arrivo delle stagioni calde è necessario utilizzare ingenti quantità di acqua che molto spesso viene sprecata a causa di sistemi di irrigazione inappropriati, posizionati male o difettosi.
Soluzioni:
L’utilizzo di piante a basso consumo idrico, sistemi di irrigazione a goccia o sub irrigazione, impianti smart control e sistemi integrati per il recupero di acque piovane possono offrire diverse soluzioni per salvaguardare l’acqua e razionalizzare il suo uilizzo.
Inoltre è fondamentale controllare costantemente i sistemi di irrigazione e fare manutenzione per evitare sprechi inutili di acqua e ottimizzare le annaffiature.
Fertilizzazione e prodotti chimici
I prati richiedono un ampio uso di fertilizzanti sintetici e prodotti fitosanitari tossici
La manutenzione di prati verdi e rigogliosi prevede figure professionali specializzate e una copiosa applicazione di fertilizzanti e diserbanti chimici da primavera all’autunno che contribuiscono ad inquinare il suolo e l’ambiente. Come già detto, molte sostanze nutritive presenti nel terreno dei prati vengono perse con l’azione erosiva dell’acqua causata dalla compattazione del terreno, e le moncolture in generale sviluppano una più alta suscettibilità a malattie e patogeni.
Questi fattori sono causa di un maggior impiego di fertilizzanti sintetici, prodotti fitosanitari ed erbicidi selettivi nocivi per l’ambiente e a volte anche per l’uomo.
Soluzioni:
Riducendo l’area dei prati in favore di piante con apparati radicali profondi e a basso consumo idrico migliora la struttura del suolo e l’assorbimento dell’acqua. Applicando ammendanti e fertilizzanti naturali quali compost e stallatici si favorisce l’attività biologica del suolo e l’incremento di sostanze nutritive, riducendo l’inquinamento di aria, acqua e terra con un notevole abbattimento dei costi.
Manutenzione periodica
I prati hanno elevati costi di manutenzione necessaria a tenere sotto controllo l’altezza dell’erba
Tra la primavera e l’autunno può essere necessario effettuare il taglio del prato anche tre volte al mese per tenere sotto controllo l’altezza dell’erba.
Vengono così tagliati fiori spontanei, come pratoline, trifogli, tarassaco, che offrono nettare agli insetti e la piccola bellezza di punti di colore tra il verde dei prati.
L’uso di macchinari e tagliaerba che utilizzano miscele a benzina contribuiscono all’inquinamento dell’aria bruciando combustibili fossili e emettendo monossido di carbonio e altre particelle nocive.
Soluzioni
La riduzione del taglio dell’erba, l’utilizzo di macchinari elettrici, quando possibile, e di prati alternativi che non richiedono il taglio, possono migliorare l’aria che respiriamo riducendo la nostra impronta di carbonio sul pianeta.